Cartoline da Rodi
Brandelli di ricordi ,frammenti di emozioni
per raccontare un'isola esageratamente ricca
di storia , di luoghi , di atmosfere.
Un'isola che puoi vivere perdendoti fra grandi alberghi o grandi folle
o invece , come un eremo nascosto
silenzioso e possente .
Strana isola Rodi
così carica di storia da barcollare sotto il peso de proprio passato :
nata per essere luogo di commerci ,costretta a vivere per secoli come fortezza.
Assediata , bruciata , squassata da terrificanti terremoti ,
ma capace ogni volta di risorgere.
Ci sono passati i Fenici , i Miceni , i Dori , i Persiani ,
ma soprattutto i Cavalieri di S. Giovanni, che ci restarono 213 anni ,
fino a quando Solimano , il magnifico ,
li costrinse ad abbandonare le loro fortezze e a rifugiarsi a Malta.
Di loro resta una città nelle città
Di loro resta una città nelle città
fatta di mura possenti e vicoli ombrosi ,
strade di ciottoli rotondi , cortili che si spalancano all'improvviso
palazzi austeri come coloro che li abitano.
La suggestione di un balzo nei secoli è così prepotente da straniare.
Qui all'iboccatura del porto , la leggenda vuole che sorgesse una delle sette meraviglie del mondo : Il Colosso di Rodi
Alto come un palazzo , rivestito di rame ,
un arco in una mano , una lancia nell'altra.
La statua di Carete di Lindos , allievo di Lisippo ,
doveva rappresentare Helios , il dio de sole ,
marito della ninfa Rodo che aveva dato nome all'isola.
Tradizione vuole che si ergesse all'imbocco del porto militare ( Mandraki)
ma del colosso non rimane nulla se non
la leggenda ed il mistero della sua esistenza.
Quando la statua crollò e si frantumò durante un violento terremoto,
gli abitanti corsero ad interrogare l' oracolo
che sconsigliò di ricostruirla.
I suoi resti così rimasero sul posto
fino a quando gli arabi li vendettero ad un mercante Siriano.